Binario morto

Binario morto
Diario di un pittore internato a Semlin, Versen e Fullen

Ferruccio Francesco Frisone

a cura di Eric Gobetti, Victoria Musiolek, Cristian Pecchenino
arabAFenice

Catturato dai tedeschi in Albania dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Ferruccio F. Frisone subisce una lunga prigionia come internato militare (IMI): prima a Semlin, presso Belgrado, poi, ai confini con l’Olanda, a Versen e nel Lazarett di Fullen, il Lager-ospedale tristemente noto come “campo della morte”. Per più di 600 giorni Frisone tiene un diario, che qui viene pubblicato per la prima volta in versione integrale e corredato dai 109 disegni realizzati durante l’internamento. Si tratta di una fonte documentaria straordinaria che racconta una quotidianità intima, sospesa e dolorosa, fatta di fame, freddo, malattia, ma anche di sforzi disperati per conservare la dignità. Una testimonianza “per diario e immagini” che si fa prezioso tassello per quella storia degli italiani tra il 1943 e il 1945.

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