Guareschi un fumetto di Nazareno Giusti

Nazareno Giusti racconta in due volumi la vicenda del papà di Don Camillo e Peppone, infatti Giovannino Guareschi fu uno dei 600mila internati militari italiani. Per i tedeschi era il numero di matricola 6865
Scrittore, giornalista, caricaturista e umorista, noto come autore della saga di Peppone e Don Camillo, nata dalla sua penna nella serie di romanzi del “Mondo piccolo”, iniziata nel 1948, e della quale la trasposizione cinematografica del regista francese Julien Duvivier, che si avvalse delle interpretazioni dei popolari attori Gino Cervi e Fernandel, decretò il successo internazionale, facendone uno degli scrittori italiani più letti e tradotti nel mondo.
Catturato il 9 settembre 1943 ad Alessandria, liberato il 16 aprile dagli alleati, tornò in Italia quasi due anni dopo, il 4 settembre 1945. Era tenente di complemento di Artiglieria pesante campale. Durante il periodo di prigionia, trascorso tra i lager di Bremerworde, Sandbostel, Czestochowa, Benjaminovo e Wietzendorf.

Qui di seguito riportiamo alcune note sull’opera a fumetti di Nazareno Giusti, tratte dall’introduzione di Alberto e Carlotta Guareschi e dalla postfazione di Goffredo Fofi.

«In questo primo di due volumi Nazareno Giusti ci racconta, come fosse una bellissima favola a fumetti, la storia di Giovannino Guareschi, nostro padre. Una di quelle “storie buffe e malinconiche che”, scrive nostro padre, il fiume “placido e indifferente” raccoglie e «porta via verso il gran mare della storia del mondo”. Siamo entusiasti per le illustrazioni, per la tecnica e per la scelta dei testi inseriti nelle tavole e nei baloon che rivelano una notevole sensibilità e un grande dono di sintesi, specie nei “capitoli” dei due “internamenti” e della sua scomparsa. Una storia che sembra veramente una favola, illustrata con colori surreali che donano profonde emozioni e trasformano la realtà in leggenda. E quando si arriva alla fine della “favola” si è dispiaciuti perché il fumetto è finito.»
Alberto e Carlotta Guareschi dalla prefazione al libro.

«La simpatia istintiva per Guareschi – e me la conferma la lettura del bel “fumetto” o graphic novel, romanzo-biografia disegnata di Nazareno Giusti (che ha anche la fortuna di avere un nome e un cognome esemplari) – mi ha portato ovviamente allo scontro con molti amici, né più né meno della simpatia per Jacovitti, un altro grande personaggio e artista inviso alla ufficialità “marxista” e “liberale” e a certi intellettuali “trinariciuti”, che hanno detestato questi autori e hanno e amano, guarda caso, certi “eroi” del capitalismo statunitense alla Clint Eastwood.
Don Camillo e Peppone sono stati due grandi invenzioni letterarie, e anche qualcosa di più: la personificazione di due istanze forti di un’epoca forte, quella di un cattolicesimo battagliero nella sua componente più tollerante e “dalla parte del popolo”, e quella di un comunismo di base che fu ben diverso da quello dei vertici, e che si incontrava con il cattolicesimo sociale per il suo millenarismo, per le sue istanze di giustizia. Il “basso” e l’“alto” non hanno mai avuto le stesse ragioni, e, come dice un vecchio proverbio contadino, “chi ha pancia piena non crede al digiuno”, all’esistenza e all’esperienza di chi non ha di che saziarsi. Guareschi ha rappresentato in un modo formidabile e acuto la commedia dei ruoli assunti in una certa epoca storica dalle istanze di un popolo affamato di giustizia, e si è assunto il compito, pagando spesso di persona (l’atroce, stupido caso De Gasperi, una delle vergogne dell’Italia repubblicana) di rappresentare, anche se con una certa dose di retorica, opinioni e sentimenti della “zona grigia”, della “gente comune” e delle sue contraddizioni, bensì vitali.
Il tempo passa e fa giustizia, e oggi posso continuare ad amare senza vergogna i poveri amanti di Pratolini come il prete e il comunista di Guareschi: “gente così”, la cui storia ci ha segnato e che abbiamo ben conosciuto.»
dalla postfazione di Goffredo Fofi

 

Nazareno Giusti utilizza documenti autobiografici editi e inediti e approfondisce, in particolare, la vicenda dell’internamento nei campi di prigionia tedeschi negli ultimi due anni della Seconda guerra mondiale, e la storia del processo e della condanna per diffamazione nei confronti di Alcide De Gasperi.

Qui potete leggere un’intervista all’autore.

Qui invece un articolo scritto da Nazareno Giusti sulla favola che scrisse Guareschi, durante la prigionia.
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